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Sessualità in Cina – come diventare IMMORTALI grazie al sesso

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L’importanza della sessualità nella cultura cinese e le pratiche mistiche per ottenere l’immortalità attraverso la ricerca del piacere!

Future-focused


Il sesso nella tradizione cinese occupa un ruolo di primaria importanza, sia come concetto filosofico e sia come materia letteraria. Tematica censurata negli ultimi secoli, da quando il confucianesimo si è imposto come morale universale, una censura che si è rafforzata quando idee di ispirazione occidentale (e cristiana) si sono diffuse in Cina, in antichità la sessualità era al centro della riflessione mistico filosofica e la posta in gioco era molto alta: l’ottenimento dell’immortalità!

Ma, secondo il pensiero tradizionale cinese, sono possibili anche unioni omosessuali? Si può fare sesso solo con gli uomini o anche con gli dei e gli animali? Si può farlo solo con i vivi o anche con i morti (siano essi cadaveri oppure fantasmi)?

La risposta a tutte queste domande è sì, e per capire qual è la morale che fa da cornice al racconto della sessualità in Cina, occorre seguire il filo rosso di una tematica che esplicitamente o in maniere più sotterranea si insinua in ogni ambito del pensiero cinese, unendo le filosofie alle religioni che si sono affermate nel corso dei secoli, producendo riflessioni che sfociano nella letteratura colta e approdano nella letteratura popolare (e nel cinema).

Confucianesimo

Filosofia sociale fondata da Confucio (551 a.C. – 479 a.C.) e rielaborata in ogni epoca della storia della Cina (anche contemporanea). Pur non essendo una vera e propria religione, in certi momenti a rivestito un funzione simile alle religioni di stato. Negli ultimi secoli sviluppa un atteggiamento severo verso il sesso.

Daoismo

Filosofia e religione centrale nel pensiero cinese, il daoismo incarna un’anima opposta rispetto al confucianesimo. Gli artisti e i pensatori più stravaganti di ogni epoca aderiranno a questo pensiero. Sarà il daoismo a sviluppare una profonda riflessione relativa al sesso!

Le prime teorie legate alla sessualità risalgono a prima dell’unificazione della Cina in un unico impero, e appartengono a uno sfondo religioso di tipo sciamanico, dove il sesso rappresentava un modo per esprimere l’estasi dell’anima nel viaggio verso l’aldilà.

Sessualità DAOISTA

Queste forme di religiosità antiche sono state raccolte e organizzate nel corso dei secoli dal daoismo, la tradizione che più ha riflettuto e sviluppatola tematica sessuale. Antica filosofia e religione, nasce in Cina più duemilacinquecento anni fa e il suo più celebre simbolo, la rappresentazione dello Yin e dello Yang (i due principi cosmici fondamentali), è diffuso ormai in tutto il mondo. Questi due concetti, fondamenti filosofici della riflessione cinese, hanno anche rilevanza in ambito sessuale: così come il cosmo e la realtà è in continuo mutamento, dovuto alla relazione e interazione tra Yin e Yang, allo stesso modo anche l’atto sessuale è manifestazione di questa interazione e merita quindi di essere sottoposto ad attenta ponderazione e meditazione!

Il sesso bisogna farlo bene perché si muovono energie importanti e la posta in gioco è immensa: l’immortalità!

Secondo il pensiero daoista, l’essenza vitale di una persona, necessaria per mantenersi in vita, può diminuire o aumentare con la pratica sessuale. Se un eccessivo dispendio di fluidi sessuali può portare ad un invecchiamento precoce, è però possibile rinvigorire la propria energia vitale assorbendo energia dal partner! Si tratta di una sorta di vampirismo energetico praticato tramite l’attività sessuale, dove non il sangue ma i fluidi sono portatori di energia vitale. Se condotto nella maniera corretta, può portare ad un costante potenziamento del flusso vitale, prolungando la vita; se condotto in maniera perfetta, porta all’immortalità! Ma è una attività rischiosa, perché c’è il rischio di essere sopraffatti dal partner, una sorta di avversario in questa tensione verso la longevità. Come fare allora?

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Il Daoismo

Secondo il pensiero daoista, l’essenza vitale di una persona, necessaria per mantenersi in vita, può diminuire o aumentare con la pratica sessuale. Se un eccessivo dispendio di fluidi sessuali può portare ad un invecchiamento precoce, è però possibile rinvigorire la propria energia vitale assorbendo energia dal partner! Si tratta di una sorta di vampirismo energetico praticato tramite l’attività sessuale, dove non il sangue ma i fluidi sono portatori di energia vitale. Se condotto nella maniera corretta, può portare ad un costante potenziamento del flusso vitale, prolungando la vita; se condotto in maniera perfetta, porta all’immortalità! Ma è una attività rischiosa, perché c’è il rischio di essere sopraffatti dal partner, una sorta di avversario in questa tensione verso la longevità. Come fare allora?

Gli otto immortali daoisti

Ma qualcuno è mai riuscito con queste tecniche a diventare immortale? Assolutamente sì, celebre è la storia di uno degli otto immortali daoisti, famoso gruppo di leggendari santi illuminati, della mitologia cinese. Espressione della religiosità popolare, le figure degli otto immortali sono motivo artistico ricorrente, ripreso anche in romanzi e novelle. Erano sette fino a quando una donna, Hé XiānGū, riesce ad entrare in questo gruppo dopo aver ottenuto il fluido corporali energetico del capo del gruppo, Lǚ Dòngbīn. Premendo nel punto giusto stimola l’eiaculazione, e ottenuto il suo seme ottiene anche l’immortalità!

Otto immortali daoisti

Ma quando farlo, dove farlo e con chi farlo? Con più donne possibili, questo è il consiglio che darebbe un daoista del medioevo cinese. Necessario anche che le donne siano belle. Generalmente è preferibile evitare le notti di Luna piena o con fenomeni atmosferici particolarmente avversi, preferibile farlo lontano dalle tombe (ma vedremo che ci sono eccezioni).

Alla trasmissione di queste informazioni si dedica una corrente particolare di questa filosofia, il Daoismo della Grande Purezza, attiva fino al IV secolo d.C, medioevo cinese. Questa tradizione che produce testi che rappresentano l’incontro tra un allievo e il suo maestro, spesso una divinità. Quest’ultima insegna all’adepto come praticare l’attività sessuale al fine di ottenere l’immortalità o la longevità.

L’arrivo del Buddismo in Cina metterà un freno a questa tradizione. Presente fin dal primo secolo dopo Cristo, diverrà sempre più attivo tra la popolazione, diffondendo prediche sulla castità o l’astinenza sessuale. Al daoismo sembrerà sconveniente continuare a trasmettere la sua antica tradizione e i riti daoisti di iniziazione sessuale, che tanto scandalo destavano tra i buddisti, verranno condannati anche da alcuni maestri daoisti e abbandonati (o meglio, mantenuti in maniera non ufficiale).

Il sesso nella letteratura cinese


La riflessione sul sesso viene ereditata dalla letteratura: nel medioevo cinese vengono scritti i “manuali della camera da letto” che raccontano le vicende di persone, anche imperatori, istruiti dalle divinità sulle pratiche sessuali. Nei manuali della camera da letto si raccontano anche avventure erotiche tra Imperatore Giallo (mitologico fondatore della civiltà cinese) e la Principessa Disadorna, dalle quali si può desumere che bisogna: fare sesso; farne tanto; farlo con persone diverse; fare attenzione a non esaurire l’energia vitale. Ma con quante persone occorre unirsi per aspirare all’immortalità? A titolo d’esempio, l’imperatore Giallo diviene immortale dopo essere stato con 1200 donne!

Nulla riesce ad impedire ad una tematica del genere di passare dalla letteratura colta a quella popolare. Grandi romanzi e novelle inizieranno a trattare l’argomento senza più avere come protagonisti imperatori o accorti studiosi della materia, ma persone del popolo. Sarà tra il 1500 e il 1600 che verranno prodotti i più grandi capolavori della letteratura erotica cinese. Lo 三言 del 1600 è una raccolta di novelle, molte delle quale mantengono uno sfondo daoista. Ecco il riassunto di un paio di esse.

La prima novella racconta di un ragazzo ritiratosi per preparare con meticolosità un esame (evidentemente si tratta di un confuciano che vuole tentare la carriera di funzionario) che viene raggiunto da un uomo che dice di essere Lǚ Dòngbīn, il leader degli otto immortali. Il santo rivela al giovane che è destinato all’immortalità, ma a patto che giaccia con lui. Per nulla scandalizzato, lo studente accetta e tra i due si instaura una relazione omosessuale che dura per svariate notti. Una di queste notti, Lǚ Dòngbīn si presenta con una donna che dice di essere Hé XiānGū, l’immortale donna, e anche lei chiede al giovane di giacere insieme, e il giovane accetta di buon grado. Il sesso tra uomini e divinità era un tema della letteratura che non destava alcun scalpore. A contrariare il giovane sarà il fatto che dopo queste continue pratiche più che immortale si sente sempre più debilitato. Confidandosi con un vecchio saggio verrà messo in guardia: quei due sono degli impostori, degli spiriti tartaruga che si spacciano per divinità! Scacciati, il giovane tornerà a sentirsi bene.

Il racconto può essere considerato vagamente morale, ma quello che ci interessa è che l’impianto teorico dell’ottenimento dell’immortalità ottenuta tramite queste pratiche rimane. Si deve solo stare attenti a non farsi ingannare da una tartaruga che si spaccia per una divinità! 

La seconda novella invece racconta di una ragazza che in un’osteria scorge un ragazzo di cui si invaghisce. Riesce a fare arrivare al giovane le sue generalità e il suo indirizzo di casa, urlandolo a squarciagola. Il ragazzo coglie l’invito e la raggiunge. I due si innamorano immediatamente, ma il padre di lei è in viaggio e il matrimonio non può essere celebrato senza il suo consenso. Come spesso capita nella tradizione cinese, l’impulso d’amore costretto a reprimersi provoca una malattia alla ragazza, che la accompagna per tutta l’attesa del ritorno del padre. Al suo arrivo però il padre non è d’accordo, vuole dare alla figlia un marito più facoltoso o forse non vuole che la figlia sposi il primo uomo incontrato in osteria… Impedito il matrimonio, la malattia della figlia si aggrava, conducendola alla morte. La madre, disperata, incolpa il marito e la sua avidità, e decide di seppellire il corredo matrimoniale (un piccolo tesoro destinato al futuro marito) col corpo della figlia. Il becchino lo viene a sapere: per ottenere quella ricchezza decide di aprire la tomba. Nel farlo si accorge che la dote matrimoniale si trova sotto il corpo di lei, e costretto ad alzarla per errore le sfila il vestito. La giovane rimane nuda e il bacchino, colpito dalla sua bellezza, fa quelle che nessuno di noi vorrebbe che facesse! Compiuto l’atto, la ragazza torna in vita, rinvigorita dall’energia vitale del becchino, e i due si abbracciano. La novella ha una piccola chiosa morale, inserita per ammonire eventuali emulatori: le ultime frasi del racconto ci ricordano che è possibile rinascere dalla morte tramite un rapporto di quel tipo solo se è passato poco tempo. Lo Yang da’ energia vitale, ma può funzionare solo nell’immediato. Una morale non particolarmente severa!

Gli spiriti volpe

Rapporti tra uomini e divinità, uomini e animali e uomini e cadaveri… Nessuno di questi riceve una condanna esplicita nei racconti popolari. Così come non vengono condannati rapporti con il fantasma del partner morto venuto a consolare la tristezza per la perdita. Attenzione: farlo con un fantasma può provocare malattia, ma se il fantasma non è particolarmente malevolo è facile guarire!

Inoltre, a molti giovani cinesi è accaduto di cascare nelle trappole tese dagli spiriti volpe, temuti per il loro ingegno e la loro bellezza. Travestiti da belle donne, questi spiriti ammaliano e seducono i giovani confuciani occupati nello studio e nella preparazione dei temuti e difficili esami. Normalmente questi spiriti sono malevoli, e la morale di questi racconti è classica e codificata: si deve prestare attenzione a questo tipo di bellezza.

Ma esiste anche una variante benevola di questi spiriti volpe, raccontata nei Racconti fantastici di Liao. Questi spiriti positivi sono mossi da autentico amore, non chiedono al giovani di abbandonare la carriera e lo studio ma, al contrario, gli concedono un po’ di svago e distrazione dalle fatiche dello studio. Può anche accadere che le volpi decidano di rinunciare all’immortalità data dalla loro condizione di spirito per vivere e invecchiare con l’innamorato! La figura dello spirito volpe, passando per il Giappone, è penetrata anche da noi nella sua accezione positiva. Pensiamo all’animale guida del racconto del Piccolo principe.

Questo è stato un assaggio di quelle che sono le avventure nelle stanze da letto dei cinese!

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